Torna al magazine 28/10/2022 Focus Legale

Cosa fare in caso di furto di identità sui social media

Con l’avvento delle nuove tecnologie, specie quelle basate sui social media, la delinquenza ha inaugurato nuove frontiere e l’era moderna si trova a fare i conti con nuove falsificazioni. Non sempre c’è l’intenzione di commettere una violazione, ma spesso la condotta integra un illecito anche di tipo penale. Il furto d’identità ne è un caso paradigmatico.
sfondo casi risolti

Cos’è un furto d’identità?

In via preliminare, occorre osservare che il nostro ordinamento tutela da sempre l’identità di una persona come individuo, come soggetto di diritti meritevole di protezione e di riconoscimento. È corretto affermare che la Digital Disruption, la quarta rivoluzione industriale “cibernetica ed informatica”, ha introdotto nuovi bisogni da salvaguardare, e il sistema civile ha reagito ad essa estendendo libertà e garanzie alle nuove situazioni che si sono venute a creare. In particolare, rilevano queste norme:

  • l’art. 15 della Costituzione che salvaguardia la segretezza della corrispondenza;
  • l’art. 494 del Codice Penale che persegue il reato di sostituzione di persona;
  • l’art. 640 del Codice Penale in tema di frode informatica;

L’ordinamento penale persegue e punisce la falsità personale e la sostituzione di persona commesse anche tramite l’utilizzo di internet. L’utilizzo fraudolento dei social media permette, infatti, almeno due azioni indebite:

  • spiare un utente;
  • commettere reati.

Come avviene il furto d'identità e di dati personali?

Il furto d’identità è disciplinato dal Codice Penale. L’art. 494 del Cod. Pen. prevede due modalità alternative di alterazione di un’identità:

  • sostituendosi illegittimamente ad un’altra persona;
  • attribuendo a sé o ad altri un falso nome, un falso status, una falsa qualità;

ma è necessario che, ai comportamenti appena indicati, si aggiungano queste ulteriori intenzioni truffaldine, altrimenti non si è in presenza di un reato:

  • procurare un vantaggio a sé o ad altri;
  • arrecare un danno a terzi;
  • indurre volutamente taluno in errore;

Volendo schematizzare, possiamo individuare quattro aree in cui si può integrare un furto o violazione d’identità connesso a comportamenti illeciti nell’utilizzo dei social media:

  1. Profilo fake: da notare che la sostituzione di persona legata al mondo del digitale non sempre viene compiuta per ricavarne un vantaggio personale di tipo economico. Molto spesso, rilevano altre intenzioni altrettanto biasimevoli che creano un’onta su una persona o ne adombrano la rispettabilità. Si tratta, infatti, di azioni di falsità personale o morale che ledono il bene giuridico della fede pubblica ovvero la fiducia che la collettività ripone nei segni esteriori, negli oggetti di proprietà e nelle forme di manifestazione della personalità di un singolo individuo;
  2. Frode informatica: viene integrata quando il furto d’identità è strumentale all’alterazione del funzionamento di un sistema informatico o telematico per carpire informazioni, danneggiare programmi, accedere a contenuti anche visual o comunque per commettere un raggiro o un artifizio;
  3. Truffe on line: si tratta di nuove fattispecie di reato, prima inesistenti, quali l’accesso abusivo o la sottrazione di dati Ancora: truffe legate all’identità dell’acquirente nel momento in cui si effettuano degli acquisti on line; furto di dati personali e altre informazioni sensibili nel momento in cui ci si iscrive a portali web o ad altri siti di shopping on line (phishing);
  4. Altri reati tradizionali: si tratta di reati già esistenti, ma commessi adesso attraverso il “filtro” dei social network. Si pensi, ad esempio, al cyberbullismo compiuto attraverso la pubblicazione offensiva e discriminatoria di foto e post “rubati” a terzi; per non parlare dell’adescamento per fini pedopornografici eseguito attraverso una falsa identità virtuale. Pensiamo, ancora, al caso del furto delle credenziali bancarie o alla clonazione delle carte di credito.

Come tutelarsi e a chi rivolgersi in caso di furto d'identità?

In caso di furto d’identità, è importante contattare immediatamente la Polizia Postale e sporgere una denuncia. Questo corpo delle forze dell’ordine è stato istituito proprio per perseguire i reati commessi tramite web e saprà indirizzare l’utente nel corretto inquadramento della fattispecie criminosa.

Qual è la soluzione prevista della tutela legale DAS per il caso di furto d'identità?

Se qualcuno accede illegittimamente ai tuoi profili personali sui social network oppure se subisci un danno d’immagine a causa di illazioni diffamanti, il prodotto giusto è DAS in Famiglia; se sei un imprenditore privato, il prodotto adatto per te è DAS in Azienda per ridurre l’impatto negativo di contenuti diffamatori pubblicati on line e lesivi della reputazione aziendale, oppure nel caso di un attacco informatico o di un furto d’identità che comporti l’accesso non autorizzato ai sistemi informatici aziendali.

Prodotto Das Tutela Aziende
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Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale

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