Auto intestata al defunto: cosa dice la legge?
Capita di trovare una persona che circoli con un veicolo intestato ancora al vecchio proprietario, un parente defunto. Una condotta di questo genere è scorretta e l’ordinamento prevede delle sanzioni piuttosto elevate.Cosa significa successione legittima?
La successione legittima tende alla trasmissione del patrimonio in mani private, entro l’ambito della famiglia. Successori legittimi sono i discendenti, il coniuge, gli ascendenti e gli altri parenti fino ad un certo grado di prossimità. La presenza di congiunti del primo ordine (famiglia formata col matrimonio) esclude il diritto di succedere dei parenti più lontani (casa d’origine). Il coniuge consegue l’intero patrimonio solo se mancano i successori del primo e del secondo ordine (art. 583 cod. civ.), altrimenti consegue una quota dell’eredità.
Cosa fare in caso di successione di auto intestata al defunto?
Il primo passaggio è l’accettazione di eredità, che è l’adesione da parte del beneficiario all’assetto successorio preordinato dalla legge o voluto dal testatore. Molto spesso si tratta di un semplice “comportamento concludente” (accettazione tacita: art. 476 cod. civ.); ad esempio, quando la vettura passa dal padre al figlio e quest’ultimo ne ha semplicemente la disponibilità all’uso.
Se l’interessato non accetta l’eredità, non può acquistare alcun bene e, quindi, neppure la vettura.
Al momento dell’accettazione dell’eredità, la carta di circolazione e il certificato di proprietà devono essere aggiornati con l’indicazione del nuovo o dei nuovi proprietari e bisogna comunicare al PRA il passaggio di proprietà.
Tutti i veicoli immatricolati in Italia sono registrati al PRA dove sono indicati i dati dell’automezzo e quelli del proprietario.
Documenti necessari per la successione di auto intestata al defunto
L’art. 94 del Codice della Strada prevede che, in caso di trasferimento della proprietà, l’acquirente provveda alla “voltura” facendone richiesta al PRA e alla Motorizzazione Civile. Nei successivi 60 giorni, il Dipartimento per i Trasporti provvederà al rilascio di due nuovi documenti nei quali sono annotati gli intervenuti mutamenti della titolarità del bene mobile registrato (automezzo) e dello stato giuridico del veicolo. Questi documenti sono:
- il certificato di proprietà;
- la carta di circolazione;
in essi sono riportati il nominativo del nuovo intestatario, il trasferimento di proprietà e l’indicazione se risultano iscritte ipoteche o altri gravami sul mezzo.
Le sanzioni amministrative
Come detto sopra, chiunque circoli con un veicolo per il quale non è stato richiesto l’aggiornamento dei dati presenti nell’archivio nazionale dei veicoli è soggetto alla sanzione amministrativa pari ad una somma che varia da 363,00 Euro a 1.813,00 Euro e con l’aggiunta di un’ulteriore sanzione: il ritiro immediato della carta di circolazione.
Naturalmente, comunicazione analoga di modifica dell’intestazione della proprietà del mezzo di trasporto deve essere effettuata anche nei confronti dell’assicurazione di RC.
Le medesime disposizioni si applicano anche ai motocicli e ai rimorchi.