Torna ai casi risolti 04/08/2021

Merce in esposizione scontata: caso risolto

Tiziana, titolare di un negozio si rivolge a noi a seguito di un disguido con una cliente in merito a della merce in esposizione scontata.

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Prodotto

DAS Tutela Aziende

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Il contesto

Tiziana è assicurata con noi da molti anni, conosce bene i nostri servizi, e ci contatta per attivare la sua copertura di tutela legale, in particolare richiedendo alla “ConsulDAS” di intervenire con uno degli avvocati del team DAS per un tentativo di mediazione.

Si trattava di dirimere con velocità uno spiacevole equivoco sorto con una cliente, che rischiava di tradursi in una controversia contrattuale.

Il caso

Nel suo prestigioso negozio di porcellane e articoli d’antiquariato, Tiziana promuove una vendita promozionale per rinnovare il campionario in esposizione. Tiziana fa le cose per bene, effettua le comunicazioni di legge, sia alla Camera di Commercio, sia al Comune, e si avvale di una consulenza pubblicitaria per meglio reclamizzare l’iniziativa commerciale. Nei manifesti e nelle locandine, Tiziana ha cura di specificare la percentuale di sconto abbinata ai singoli prodotti e, all’interno della show room, separa in modo chiaro ed inequivocabile le merci offerte nella vendita promozionale da quelle contemporaneamente poste in vendita alle condizioni ordinarie.

La vendita ha successo, tanti i clienti che visitano il negozio, chiedono informazioni ed effettuano acquisti. Tiziana accoglie tutti, con pazienza e garbo, dà suggerimenti e consiglia in modo oculato, ben consapevole del momento di crisi che il settore sta attraversando e del fatto che i visitatori soppesano sempre di più il prezzo prima di effettuare l’acquisto.

Accade che, nella confusione di persone che affollano il negozio (Tiziana aveva organizzato anche un piccolo ricevimento inaugurale), l’incauta Adelaide, commessa del negozio, dopo averla maneggiata, sposta una preziosa porcellana “Luigi XIV” e la posiziona nella credenza destinata agli articoli della gamma “Mariefleur”, tutti offerti in saldo con sconto del 50% ben indicato dal cartello espositivo.

Miss Mincy, un’altra cliente, tratta in inganno dalla collocazione dell’articolo, decide di acquistare il raffinato manufatto pretendendo di pagarlo a prezzo ridotto: «Se nella pubblicità o nel cartello espositivo non sono specificate le merci cui si riferiscono lo sconto o il ribasso, questi si applicano su tutte le merci indistintamente, è la legge!», sbotta con cipiglio caustico.

Ne era sorto un quasi alterco con la commessa, prontamente superato da Tiziana che, per evitare brutte figure con il resto della clientela, aveva deciso di appartare il “Luigi XIV”, riservandosi di approfondire meglio la questione da un punto di vista legale.

Era obbligata a venderlo a Miss Mincy? A quale prezzo?

Verificata la regolarità del caso, il legale DAS, incaricato della consulenza giuridica, aveva confermato che, quanto asserito da Miss Mincy, era effettivamente corretto: un obbligo a contrarre, conseguente all’offerta di vendita, che si perfeziona con l’accettazione della controparte. L’errore sul prezzo, o meglio sulla percentuale di sconto, non poteva essere addebitato alla cliente, che aveva fatto affidamento sul cartello esposto, e alla quale non poteva essere opposta l’errata collocazione dell’articolo sullo scaffale. Il rischio d’impresa grava sempre sul venditore e non sul cliente. Tuttavia, il nostro consulente legale ha redatto per Tiziana una proposta di soluzione da sottoporre alla difficile cliente.

Infatti, fatto salvo il principio dell’affidamento, il consulente legale DAS ha invocato la buona fede contrattuale a favore di Tiziana: era verosimile ritenere che un pezzo così esclusivo ed unico non potesse essere equiparato agli altri articoli del marchio “Mariefleur” che, pur eleganti e raffinati nel loro genere, erano chiaramente di produzione industriale e questa loro diversa manifattura era facilmente riscontrabile anche da un acquirente non esperto.

Miss Mincy e Tiziana hanno trovato un accordo e, grazie al parere legale ricevuto dalla “ConsulDAS”, Tiziana si è impegnata a vendere il “Luigi XIV” con un ribasso del 35% rispetto al prezzo effettivo e con grande soddisfazione anche da parte della cliente acquirente.

Per il futuro, Tiziana ha imparato la lezione e la terrà ben presente: “Il venditore dev’essere in grado di dimostrare la veridicità di qualsiasi asserzione pubblicitaria relativa alla composizione merceologica e alla qualità delle merci esposte, nonché agli sconti o ribassi dichiarati”.

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale

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