Come la polizza DAS Tutela Manager difende il dirigente con delega alla sicurezza

Si rivolge a DAS, Alfio, titolare di un’attività metallurgica, il quale ha ricevuto la notifica di un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica. Gli viene contestato di aver omesso di apporre in magazzino la necessaria segnaletica e gli specchi per indicare con sicurezza le vie di transito dei carrelli elevatori rispetto al personale deputato all’imballaggio delle merci. Le asserite violazioni richiamano il mancato rispetto della normativa di cui al D. Lgs. 758/94.

Il fatto, in sintesi. Si verifica un infortunio sul lavoro di un dipendente dello stabilimento metallurgico di cui Alfio è il titolare. L’operaio si infortuna al piede, colpito da un bancale caduto durante la movimentazione da parte di un carrello elevatore. Il lavoratore viene trasportato d’urgenza in ospedale e riporta lesioni fisiche. I carabinieri intervenuti sul luogo dell’incidente, segnalano il fatto e, in particolare, verbalizzano che non risulta essere stata tracciata la segnaletica orizzontale per la separazione delle diverse aree logistiche. Ciò ha comportato la commistione tra i mezzi di movimentazione delle merci e il personale dipendente. Infatti, l’infortunato si trovava proprio al centro di un’area di transito dei carrelli.

Ad Alfio viene contestata la violazione contravvenzionale in materia di sicurezza sul lavoro. Si tratta di una contestazione penale per un reato riconducibile alla delega in materia infortunistica di cui il manager era titolare.

Alfio è indagato in qualità di contravventore ed è perseguibile e punibile con la pena alternativa dell’arresto sanabile in via amministrativa con un’ammenda a condizione di adempiere regolarmente alle prescrizioni impartite e segnalate dai Carabinieri. Il procedimento penale è sospeso fino alla comunicazione al PM dell’adempimento o meno delle prescrizioni impartite. In caso di mancato adempimento, viene data comunicazione alla Procura per la prosecuzione dell’azione penale. I compiti difensivi dell’avvocato DAS sono finalizzati a favorire una soluzione alternativa alla condanna penale detentiva.

Il processo penale è stato complesso poiché vi è stata la necessità di contestare le circostanze aggravanti e di far sì che fossero concesse le attenuanti generiche equivalenti anche grazie all’intervento di un consulente tecnico.

L’avvocato incaricato DAS non è riuscito a ottenere l’assoluzione perché il fasto non costituisce reato. Ha ottenuto, tuttavia, la non menzione della sentenza di condanna nel casellario giudiziale. Il processo si è concluso con un provvedimento di archiviazione da parte del GIP e la comminazione di un’ammenda per infrazioni minori nella forma della contravvenzione da pagare in sede amministrativa nella misura di una somma pecuniaria.

In tali casi, infatti, la condotta a carico del contravventore e relativa al procedimento penale è da considerarsi estinta in caso di pagamento pecuniario dell’ammenda (qualora il pagamento non fosse avvenuto, il procedimento penale segue il suo corso).

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale