Torna al magazine 25/01/2021 DASapere

L'evoluzione della congiuntura economica e pandemica nel comparto assicurativo

L’evoluzione della pandemia, e della conseguente congiuntura economica a livello macroeconomico e mondiale, ha modificato le abitudini delle persone e anche lo scenario assicurativo è destinato a registrare gli effetti di tale trasformazione.
sfondo casi risolti

L'impatto del Covid-19 sul settore assicurativo

Per quanto riguarda la diffusione dell’epidemia da coronavirus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità Italiano ci hanno abituati, in questi mesi, a confrontarci con parametri e stime che misurano e quantificano la trasmissione del contagio.

Osserva a tal proposito il dipartimento di attuariato, statistiche e analisi banche dati dell’Ania (Fonte: www.ania.it): “Un parametro di grande importanza, denominato R0, è dato dal numero medio di persone sane che una persona malata può contagiare. Nella fase iniziale dell’epidemia, questo valore era compreso tra 2 e 3. Per avere un termine di paragone, l’R0 dell’influenza stagionale è mediamente uguale a circa 1,3 mentre quello del morbillo è vicino a 20. (…) Si stima che l’esaurimento del contagio da Covid-19 avverrebbe quando il 40%, 70% della popolazione abbia contratto la malattia e ne sia divenuta immune. Si tratta di un numero enorme di persone, che farebbe collassare qualunque sistema sanitario, innalzando il tasso di mortalità, compreso quello non collegato alla malattia”.

Nonostante la rilevazione si riferisca ad un periodo antecedente la diffusione del contagio epidemico, evidenzia l’Ivass, nel suo consueto Bollettino Statistico annuale, che “(…) i premi contabilizzati complessivamente nel comparto salute si sono attestati a 5.656 milioni di Euro, costituendo il 17,5% della produzione dei rami danni, quota in continuo aumento nell’ultimo quinquennio (era 14,4% nel 2012 e 16,8% nel 2016). (…) Il trend riflette probabilmente la crescente percezione del rischio non sufficientemente coperto dal primo pilastro di welfare (Servizio Sanitario Nazionale e relative risorse pubbliche), anche se l’incidenza della raccolta premi del ramo sul complesso della spesa sanitaria privata nel 2017 (pari a 39.686 milioni di Euro) è ancora limitata (6,5%)”.

In questo contesto così incerto e senza precedenti, come ha risposto il mercato?

Vediamo qualche dato di carattere generale (Fonte: “L’assicurazione Italiana 2019 2020”, Pubblicazioni Ania; “Ivass Bollettino Statistico”, Anno VII, n. 18, dicembre 2020).

 - Nel 2019 l’economia mondiale subisce un tracollo provocato dalla pandemia.

 - Frenano tutti i settori, sia le economie più avanzate, sia i mercati emergenti.

 - Nel 2019 l’economia italiana, già appesantita da un ristagno poliennale, è ulteriormente rallentata, fino ad avvicinarsi ad un tasso di espansione quasi nullo.

 - Già nel corso del primo trimestre del 2020, si registrano forti contrazioni a causa del Covid-19 su scala mondiale.

 - Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il mercato globale sarebbe destinato a registrare nel biennio 2020-21 una contrazione del 4,9% rispetto al 2019.

 - In Italia, si stima che la caduta del PIL nel 2020 dovrebbe arrivare al –12,8% per riprendersi poi parzialmente nel 2021 del + 6,3%.

 

Rileva l’Ania che “(…) su questi assunti, i Lloyds di Londra, il principale mercato di assicurazione e riassicurazione globale, hanno realizzato uno studio con le prime stime dell’impatto della crisi della pandemia sul settore assicurativo danni globale”. Secondo le elaborazioni riportate dallo studio:

 - Nel 2020 il comparto assicurativo danni mondiale dovrebbe risarcire sinistri collegati alla crisi Covid-19 per circa 107 miliardi di dollari.

 - Tale esborso finanziario supera di molte volte i costi sostenuti in seguito a eventi catastrofici di grande portata del passato. In particolare:

   -  si avvicina alla somma delle perdite degli uragani che hanno investito la costa atlantica degli Stati Uniti;

   -  è quasi tre volte il costo totale delle perdite sostenute in seguito al terremoto-maremoto che ha colpito la zona costiera orientale del Giappone nel 2011;

   -  è quattro volte il totale dei danni causati dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 a New York.

Il contesto italiano

Per quanto riguarda il contesto italiano (Fonte: “Ivass Bollettino Statistico”, Anno VII, n. 18, dicembre 2020), i dati, riferiti al 2019, confermano le seguenti percentuali di sviluppo (riproduzione testuale):

 - la concentrazione della raccolta assicurativa italiana nel Centro-Nord (81% del totale); il Nord realizza da solo il 61,8%;

 - la raccolta complessiva nel 2019 di premi lordi contabilizzati (vita e danni) supera i 140 miliardi di Euro;

 - nel settore vita: la raccolta, oltre 106 miliardi di Euro, aumenta del + 3,9% rispetto al 2018; tale incremento proviene dalle aree del Nord Italia (+ 7,1%) e in misura ridotta del Sud e delle Isole, mentre dal Centro Italia vengono raccolti meno premi rispetto al 2018 (−2,7%);

 - nel settore danni: la raccolta supera i 34 miliardi di Euro ed è in recupero (+ 3,6%) rispetto al 2018; il Centro-Nord trascina la crescita del settore (+ 4,0% il Nord Italia, + 3,7% il Centro); il territorio del Sud e delle Isole, che manifesta tradizionalmente una minore spesa per la protezione danni, continua a registrare tassi di crescita inferiori rispetto alle aree del Centro-Nord: + 3,0% il Sud Italia, + 1,3% le Isole;

 - per i rami RC auto e natanti: la raccolta nel 2019 pari a 13,2 miliardi di Euro risulta sostanzialmente stabile (−0,1% rispetto al 2018). Questo risultato combina tendenze macro-territoriali differenziate: nel Nord Italia la raccolta (il 47,5% del totale) risulta in aumento del + 1,0% rispetto al 2018; nel resto del Paese si assiste alla contrazione delle Isole (riduzione del 2,3%) e alla sostanziale stabilità del Centro-Sud.

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